15.8 Sommario
Le cause generali della crisi del '300, che si protrasse in realtà fino alla metà del secolo successivo, furono tre: il peggioramento del clima (che non ebbe però, a quanto pare, un effetto determinante), la frequenza delle guerre (che provocavano sistematici saccheggi e alimentavano la diffusione delle epidemie), la peste. Questi tre fattori, combinandosi, favorirono un duraturo regresso demografico e una crisi delle attività economiche.
Il crollo demografico determinò una forte diminuzione del prezzo dei cereali e un aumento dei salari rurali. I redditi signorili diminuirono a causa dell'aumento dei costi e del calo dei profitti: i signori reagirono aumentando lo sfruttamento dei contadini, passando alla conduzione indiretta delle terre, accaparrandosi funzioni o beni ecclesiastici. In qualche caso, tuttavia, i grandi proprietari reagirono trasformando la produzione (soprattutto in Inghilterra, con la recinzione dei campi aperti). Parallelamente alla crisi delle rendite signorili si verificarono alcune importanti trasformazioni nella nobiltà (continua emorragia dei suoi membri e, all'opposto, acquisizione del rango nobiliare da parte di borghesi e contadini arricchiti).
La pressione esercitata dai signori sui contadini, le devastazioni prodotte dalle guerre, l'inasprimento fiscale furono tra i motivi delle rivolte contadine del '300. Le principali avvennero in Francia (jacquerie) e in Inghilterra. Anche nelle città si verificarono agitazioni sociali, legate alle conseguenze negative che la crisi del '300, con la contrazione dei commerci, ebbe sulle manifatture urbane. La più grave rivolta urbana - di cui furono protagonisti gli operai dell'Arte della lana, i Ciompi - scoppiò a Firenze (1378), inserendosi nello scontro per il controllo del comune che opponeva le Arti minori alle maggiori.
La crisi del '300 provocò mutamenti profondi anche nella percezione e regolazione del tempo: al tempo scandito sui cicli agricoli e sulle funzioni religiose, si sostituì un tempo più preciso e laico. I padroni cercarono di definire rigidamente (e allungare) la giornata di lavoro e la campana, da strumento di fede, divenne strumento delle manifatture. Inoltre, alla fine del XIII secolo, cominciarono a diffondersi gli orologi.
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