2.6 Il fronte orientale
Ma quello occidentale non era l'unico fronte su cui era impegnato l'Impero bizantino. A esso si aggiungeva il fronte orientale, gravemente minacciato dalla potenza persiana. La storia dimostra che condurre guerre su più fronti è sempre difficile, spesso impossibile: sotto questo profilo il caso dell'Impero bizantino è uno dei più eloquenti. Bisanzio ereditò infatti un problema che era già stato drammaticamente vissuto dall'Impero romano negli ultimi secoli della sua esistenza.
Le mire espansionistiche del re dei persiani Cosroe (531-79) erano evidenti: nel suo palazzo di Ctesifonte, sotto il trono, stavano tre seggi vuoti: erano destinati all'imperatore cinese, al grande khagan (che regnava sui nomadi dell'Asia centrale) e all'imperatore romano, quando si sarebbero recati a rendergli omaggio in qualità di sudditi... Nel 532 Giustiniano aveva concluso una pace "eterna" con Cosroe, in cambio del pagamento di un ingente tributo all'Impero persiano. Per avere via libera in Occidente e concentrare il massimo dello sforzo militare contro i goti, egli non aveva dunque esitato a concludere un accordo che ledeva il prestigio di Bisanzio e ne indeboliva le risorse finanziarie. Per giunta Cosroe, nel 540, approfittando dell'impegno bizantino in Italia, penetrò in Siria, distrusse Antiochia - la seconda città dell'Impero - e saccheggiò l'Armenia: si ripeteva così puntualmente per Bisanzio il dramma di Roma, incapace di fronteggiare simultaneamente i nemici d'Oriente e quelli del Nord.
Contemporaneamente alla minaccia persiana, l'Impero bizantino dovette inoltre difendersi da nuove incursioni barbariche nella penisola balcanica: tra il 528 e il 535 bulgari e slavi devastarono l'Illirico e la Tracia; nel 536 i gèpidi occuparono l'importantissima città di Sirmium; nel 540 una bellicosa tribù bulgara si spinse fino alle porte di Costantinopoli e saccheggiò la Macedonia. Ma queste furono solo le prime serie avvisaglie di un rinnovato pericolo militare nei Balcani, che saranno devastati nei decenni successivi da un'interminabile sequela d'incursioni. Malgrado le sue vocazioni occidentali, Bisanzio finì quindi per accettare fino in fondo le implicazioni della sua posizione geografica a stretto contatto con un nemico troppo potente, e per dedicarsi prevalentemente al suo ruolo di impero orientale.
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