13.4 Il papato di Avignone
Concluso con la morte del pontefice il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello, il papato cercò di trovare un'intesa con la monarchia di Francia e il tentativo culminò nell'elezione di un papa francese, Clemente V (1305-14). Il nuovo pontefice rifiutò di recarsi a Roma per la consacrazione (che avvenne a Lione) e successivamente trasferì la sede papale ad
Avignone (1309), allo sbocco del Rodano. Qui, fino al 1376, si succedettero sette papi, tutti di nazionalità francese. Questa scelta fu indubbiamente una conseguenza della crisi del papato: scossa dalla sconfitta di Bonifacio VIII, la Chiesa trovò, sotto la protezione dei re di Francia, un'utile difesa dagli attacchi dell'Impero.
Ad Avignone il papato rafforzò ulteriormente le sue già complesse strutture amministrative: impiegati, funzionari, notai, archivisti, avvocati, scrittori, contabili, popolavano a migliaia gli uffici papali, e la Curia divenne un grande centro d'affari: vi si vendevano cariche ecclesiastiche al migliore offerente, si concedevano a pagamento indulgenze per i vivi e per i defunti, vi si amministravano i proventi delle decime e degli altri contributi a beneficio della Chiesa. Le spese della Curia toccarono livelli astronomici: il lusso della corte, gli stipendi e il vestiario del personale, le biblioteche, la costruzione di nuovi edifici e la manutenzione di quelli esistenti, il pagamento degli artisti, le spese per l'esercito, provocavano una continua emorragia nelle finanze pontificie, cui si cercò di porre rimedio nell'unico modo possibile: inasprendo la richiesta di contributi e di decime in tutto il mondo cristiano. In molti paesi europei questa pressione fiscale provocò aspri risentimenti e un ulteriore distacco delle popolazioni dalla Chiesa cattolica: la Chiesa apparve a molte popolazioni europee quasi come una potenza straniera che percepiva tributi: le durezze degli esattori papali, l'estraneità dei cardinali alle comunità loro affidate (di cui spesso ignoravano persino la lingua), le notizie sui fasti e gli sprechi della Curia pontificia portarono il prestigio dell'istituzione papale ai livelli più bassi della sua storia.
Torna all'indice